Quando nelle condotte idriche o fognarie si verificano rotture o lesioni è necessario intervenire con sistemi di recupero.
Il risanamento localizzato no–dig consiste essenzialmente nella ricostruzione all’interno della condotta esistente di un nuovo tubo in fibroresina che permette il ripristino della funzioni idrauliche e strutturali della condotta, senza la necessità di scavi o di demolizioni edili, eliminando molti disagi sociali e riducendo notevolmente i costi economici.
Il risanamento localizzato è impiegato in particolare ove i risultati delle indagini mettano in evidenza lesioni o rotture di tratte delimitate, come ad esempio crepe, guarnizioni sporgenti, giunti non a tenuta, scheggiature, infiltrazioni, disassamenti, esfiltrazioni, ecc.
Fasi dell’operazione di risanamento:
Per la messa in opera sono utilizzate le tecnologie e metodologie previste dalla norma ASTM F 1216 che regolamenta tutte le procedure per la riabilitazione delle condotte, descrive le caratteristiche tecniche dei materiali e soprattutto l’interazione tra i materiali nuovi e le condizioni fisico/chimiche dei reflui presenti e con le caratteristiche delle strutture esistenti.